MAROCCO - E' stata divulgata solo pochi giorni fa la notizia del tragico suicidio di una ragazza di 16 anni Amina al-Filali, che si è uccissa ingerendo un potente topicida. La ragazza era stataviolentata e costretta a sposare il suo carnefice; in Marocco infatti esiste una legge che permette agli stupatori di evitare il carcere in caso di matrimonio con la vittima. Questa legge indegna, la 475 è un'alternativa al reato gravissimo di violenza sessuale che in Marocco viene punito dai 5 ai 10 anni di carcere, se nei confronti di un minore la pena si raddoppia. Con il matrimonio, che le famiglie per evitare lo "scandalo" incoraggiano, gli stupratori rimangono impuniti.Una legge che non tiene conto dei diritti della donna, vessata ulteriormente nell'animo da un sopruso legalizzato. Amina era stata costretta dalla famiglia a sposare il suo violentatore, senza ascoltare le sue suppliche. Oggi Amina si è uccisa per un'ingiustizia di Stato, si stima che in Marocco circa il 25% delle donne subisce violenza sessuale, ed il matrimonio è la regola. Molte volte le notizie vengono nascoste, non divulgate ufficialmente; contrariamente a quanto è successo ad Amina, grazie a Fouzia Assouli, presidente della Federazione della Lega democratica per i diritti della donna, che ha divulgato la notizia costringendo i media a parlarne. Su Avaaz è in corso una petizione per restituire dignità e giusti diritti a tutte le donne che subiscono quest'onta. Anche i social network si sono attivati, su facebook si è creata una pagina in memoria di Amina: “We are all Amina al-Filali”. Amina è morta sola, a 16 anni, disperata è fuggita da una vita d'inferno, da un luogo dove nessuno l'ha aiutata né sostenuta, un luogo dove chissà quante donne si trovano in situazioni analoghe. La lotta per l'abolizione di questa ingiusta legge e per la costituzione di una legge che difenda i diritti e la dignità delle donne è l'obiettivo ultimo ed il web in questo ha messo in moto un meccanismo inarrestabile.
fonte : http://www.net1news.org/rifiuta-il-matrimonio-riparatore-dello-stupro-e-si-uccide.html