Tony Iwobi è nigeriano, con i capelli
brizzolati che risaltano contro la pelle nera come l’ebano, ed è il
nuovo assessore ai Servizi Sociali del comune di Spirano, nella
bergamasca. Niente di strano. O forse sì: perché la Giunta comunale di
Spirano è verde. Completamente targata Lega Nord. E Iwobi, nero in terra
di celocuristi d.o.c., diventa uno dei primi di colore nelle
fila lombarde di quel partito che contro i “negher” e gli immigrati ha
sempre combattuto le sue battaglie, almeno a parole.
Iwobi, 57 anni, è arrivato nel piccolo
paese della bassa bergamasca – che conta all’incirca 5.000 abitanti –
nel 1976, grazie ad un connazionale che già abitava in zona, e si è
avvicinato all’ideologia leghista nel 1993: alle spalle ha già tre
mandati come consigliere comunale di Spirano e una carica come
presidente della commissione Cultura in Consiglio. «La Lega? Ho
abbracciato il suo progetto quando predicava il federalismo – racconta
Iwobi, intervistato da Vanessa Santinelli per l’Eco di Bergamo -. Io
arrivavo dalla Nigeria, una nazione federalista, e mi piaceva
quell’idea. Quello con la Lega non è solo un rapporto politico, ma anche
umano. Qui dentro ho molti amici con cui condividere le stesse idee».
E Spirano, quanto a idee leghiste, di
certo non scherza. L’amministrazione comunale – con a capo il sindaco
Giovanni Malanchini, eletto nel 2009 – ha fatto più di una volta balzare
il piccolo paese agli onori delle cronache per le iniziative
promosse a favore della “tutela della lingua bergamasca” e
dell’identità leghista del comune e della sua gente. E così, via al
folclore: dalla tinteggiatura verde per i dossi dei passaggi pedonali,
la scuola media, i mezzi dei servizi sociali, il giornalino e il portane
web del Comune, ai corsi di dialetto per i più giovani; dalla carta
intestata bilingue (italiano e bergamasco) del Comune alla segreteria
telefonica degli uffici il lingua locale, per arrivare infine, nei
giorni scorsi, all’inaugurazione di un monumento alle vittime dell’11
settembre correlato da frasi di Oriana Fallaci. «Segreteria telefonica,
carta intestata e cartelli in bergamasco possono apparire come folclore –
continua Iwobi -, ma io dico “tu bergamasco non devi avere paura di
parlare la tua lingua madre, di riscoprire le tue origini”».
Giunto in Italia da straniero, Iwobi si è
subito adattato: dopo diversi lavori, ha aperto una sua ditta con la
quale dal 2010 gestisce i sistemi informativi dell’azienda ospedaliera
di Treviglio. Sposato con un’italiana, non ha dubbi circa la sua ‘fede’ lumbard neanche
quando gli si chiede un parere sulle politiche leghiste contro
l’immigrazione. «Quando sono arrivato qui più di trent’anni fa, ero
supercontrollato. I poliziotti venivano a casa mia due volte alla
settimana, oggi che fine hanno fatto questi controlli? Chiaro che poi
non è giusto neppure arrivare in Italia così, questa è un’altra faccia
dello schiavismo. E lo dice uno che è arrivato da straniero qui e si è
integrato».
Che la Lega Nord abbia fatto presa anche
su molti stranieri che in Italia vivono e lavorano da anni è un dato di
fatto: una stima in diversi casi condivisa, come testimonia il caso di
Spirano. Che non è l’unico: ad esempio Viggiù, nel varesotto, ha come
sindaco (leghista) una donna di colore, Sandy Cane, ed è invece tunisino
il coordinatore della sezione locale del partito a Malnate, Hajer
Fezzani. Come a dire, anche la Lega Nord si adatta ai tempi.
Fonte: http://www.dirittodicritica.com/2012/01/24/assessore-nigeriano-lega-nord-33491/